Giorgio Armani conquista l’est.
Il binomio Moda & Estremo oriente, da alcuni
anni a questa parte, risulta essere sempre più utilizzato. Venerdì 1 giugno il re della Moda, Giorgio Armani, ha
festeggiato i 10 anni dall’apertura della sua prima boutique in Cina, per la
precisione: Pechino.
Per celebrare il decennale Armani ha organizzato una
serie d’eventi in questo weekend per dare luce, sfarzo e allure alla moda
Italiana.
All’ “Accademy of Arts and Design” dell’Università
di Tsingua a Pechino ha tenuto una lezione accademica sui generis: racconti
legati alla propria vita e a alla propria carriera e consigli per gli studenti
presenti.
Sentimento e Genialità: a dire di re Giorgio sono
questi i requisiti per iniziare la carriera da stilista. Amore verso la bellezza,
la moda, lo stile e genialità nel farli propri e interpretarli.
“Bisogna pensare alle donne normali, guardare alla
bellezza interiore e tirarla fuori con l’aiuto di un abito”
“Per dare maggiore potenzialità al mondo della Moda,
bisogna spaziare con i tessuti, i dettagli e le proporzioni”.
Queste due delle citazioni più significative esposte
durante la lezione.
289 punti vendita in Cina, se pensate che lo stato
conta 1.341.900.000 di abitanti,
ci possono anche stare.. Come sincero omaggio è stato organizzata una
mega sfilata con 180 uscite in passerella (avveniristica ma sempre elegante)
allestita in un ex gasdotto cinese. 'One night only in Beijing'
Per completare questo weekend non poteva essere
sottovalutato il mondo del web e dei social. Venerdì 1 è stata organizzata
anche una ‘chiacchierata’ su twitter con l’hashtag #armanitweettalks.
Primo ‘incontro’ aperto alla lettura e al retweet di
tutti, di altri che verranno organizzati in futuro, chiamato:
VOLUME 1: “CINA IL NUOVO SUPER POTERE DELLA MODA.”
A prendere parte al primo #ATT sono stati: Angelica
Cheung ( editor in chief di Vogue China)
; Susanna Sau ( blogger, giornalista e freelance); Hung Huang (Oprah WInfrey
cinese proprietaria della rivista iLook);
Federico Marchetti ( fondatore e AD di Yoox.com); Tommy Ton ( visual journalist
e fashion designer) e Godfrey Dey (critico di moda di fama internazione, editor
in chief di Vogue Man France). Il
dibattito moderato da Peter Howarth redattore e autore di diverse riviste di
fama internazionale e anche project manager di Paul Smith.
Le domande sono state 23. Tutti e 6 i partecipanti
hanno avuto diritto alla risposta e replica attraverso la lunghezza di pochi
tweet.
Gli argomenti sono stati: settore editoriale west vs
est, vendite online in Cina, esiste l’individualità nella moda in Cina?,
l’allure della moda italiana, il ruolo dei media westernizza ancora di più la Cina,
strategie di mercato differenti da adottare se si vuole investire in oriente.
Aspettiamo quindi
#armanitweettalk Volume II.
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